Alcuni consigli per coltivare al meglio lo zafferano

LA PIANTA

Lo zafferano o crocus sativus, è una pianta coltivata in Asia minore e nel mediterraneo, anche in Italia, soprattutto in regioni quali: Toscana, Umbria, Basilicata e Marche.

Questa pianta viene spesso utilizzata in cucina; infatti di essa si utilizza lo stimma, cioè la parte che riceve il polline durante l’impollinazione.

La pianta è caratterizzata da fiori di color lilla violaceo e viene utilizzata molto in Spagna dove, ad esempio, la si usa per la paella e darle quel colore giallo e quel sapore caratteristico della rinomata pietanza iberica, ma anche in Italia, soprattutto in Lombardia e nel milanese per i risotti.

BENEFICI E CONTROINDICAZIONI

Allo zafferano sono riconosciute molte proprietà benefiche per la salute quali ad esempio: digestive, antispastico, sedativo, antistress, inoltre contiene vitamina A, B1, B2, C, potassio, fosforo, magnesio.

Nella medicina omeopatica viene usato per l’isteria e nella medicina indiana per: febbre, bronchiti, mal di gola e mal di testa.

Ma, come in tutte le cose, non bisogna eccedere nelle dosi altrimenti si rischiano: vertigini, coliche intestinali e addirittura aborti sopra i 10 grammi al giorno.

CONSIGLI PER LA COLTIVAZIONE

Lo zafferano può essere coltivato attraverso due sistemi differenti: la tecnica di coltura annuale e quella di coltura per più anni.

Nel primo caso bisogna prelevare i bulbi della pianta direttamente dal terreno al termine di ogni ciclo vegetativo (in genere in estate), anche perché lo zafferano non può riprodursi senza la mano dell’uomo, un po’ come la pianta delle patate.

Successivamente, si procede a ripulire i bulbi estratti dalla loro buccia esterna e a ripiantarli nel punto desiderato.
Con la tecnica annuale si può così effettuare una coltivazione a rotazione su quella porzione di terreno e controllare, anche grazie all’attività di prelievo, le piante e l’eventuale presenza di parassiti.

L’unico svantaggio, è quello di aver bisogno di manodopera per poter svolgere ogni anno tale operazione.

La seconda tecnica, come già detto, è quella di coltivazione per più anni e prevede sempre il prelievo di bulbi dal terreno, ma questa volta con cadenze che vanno da 4 a 7 anni.

Di conseguenza, da un lato avremo meno costi di gestione, ma dall’altro maggiori rischi per la pianta di essere attaccata da parassiti.

Tuttavia, prima di procedere a tali operazioni, sarà necessario piantare dei bulbi per la prima volta (in estate).

Tali bulbi possono essere acquistati un po’ ovunque anche online, ad esempio su www.venditabulbizafferano.com che è un’azienda certificata nel settore.

I terreni ideali per la coltivazione sono pianeggianti e di tipo argilloso e calcareo con una buona irrigazione.
Per quanto riguarda i periodi freddi invece, la pianta è resistente fino a -10 gradi e torna a fiorire poi dopo la primavera.